Un recente pronunciamento della Corte di Cassazione ha chiarito un aspetto cruciale nel mondo dei social media: la distinzione tra il reato di diffamazione e l’ingiuria (ora depenalizzata). Al centro della questione, la pubblicazione di un video offensivo su TikTok.
Con la sentenza, la n. 29458 del 12 agosto 2025, la Corte di Cassazione ha incentrato la propria attenzione sul concetto di “presenza” della persona offesa. Tradizionalmente, la presenza implicava un’interazione fisica, che doveva verificarsi in un unico luogo e momento. Oggi, con le nuove tecnologie, questo concetto si è evoluto. La Corte ha stabilito che è possibile parlare di presenza virtuale (e quindi di ingiuria) solo quando vi è un rapporto diretto e paritario tra l’offensore e la persona offesa, come in una videochiamata o in una teleconferenza, dove è garantita una possibilità immediata di replica e, quindi, un “contraddittorio”.
Nel caso di un video pubblicato su una piattaforma come TikTok, anche se la persona offesa lo visualizza in diretta, la possibilità di commentare non è sufficiente a creare quel rapporto diretto. Il commento, infatti, è considerato uno strumento di interazione limitato che non garantisce un confronto immediato, reale ed effettivo. Manca, pertanto, quella “parità delle armi” necessaria a configurare l’ingiuria.
La Cassazione, richiamando un precedente simile (la nota sentenza Fedeli), ha ribadito che la pubblicazione di contenuti offensivi su un mezzo di comunicazione che non permette un contraddittorio diretto con la persona offesa rientra nel reato di diffamazione aggravata dall’uso di un mezzo di pubblicità.
Cosa significa in pratica? Se qualcuno ti offende attraverso un video su TikTok, un post su Facebook, un commento su Instagram o in un’intervista televisiva, e tu non hai la possibilità di rispondere in modo diretto e immediato, si configura, senza dubbio, il reato di diffamazione. Questo è un passo importante per proteggere la reputazione delle persone in un’era in cui le interazioni virtuali sono all’ordine del giorno.